di Alessandro “DocManhattan” Apreda
Bastano pochi minuti. Se inizi a guardare Batman Ninja a digiuno di informazioni sul suo conto, senza sapere che è un lungometraggio d’animazione diretto e scritto da giapponesi, con il character design di Takashi Okazaki (il creatore di Afro Samurai), la sua nipponicità ti balza agli occhi praticamente subito. Perché Batman Ninja non è semplicemente una storia di Batman ambientata in Giappone: è tutto quello che il Cavaliere Oscuro di Gotham rappresenta per gli amici del Sol Levante condensato in 85 minuti.
Il fatto che il film non sia una semplice storia immaginaria – un Elseworlds, come li chiamano in casa DC Comics – come lasciava presagire il trailer, ma un’avventura del Batman di sempre catapultato, insieme ad amici e nemici, nel Giappone feudale, permette di apprezzare ancor meglio la visione che di questi personaggi si ha ad est del Mar del Giappone. Tanto nella loro incarnazione classica quanto e soprattutto, evidentemente, nella loro versione creata da zero da film chanbara, nella loro trasposizione giapponese in cui si fondono temi provenienti da ogni angolo della cultura cinematografica, anime e più in generale pop di quel paese. Con un tono che va ben oltre quello drammatico da duello finale & mortale sui tetti visto nel trailer.
Batman Ninja è, essenzialmente, la prima e probabilmente l’unica occasione che vi capiterà di vedere nella stessa storia un Bane lottatore di sumo, Joker alla guida di un Megazord dei Power Rangers, il Pinguino, Deathstroke e Poison Ivy signori feudali, e una toccante parentesi sul Joker che sembra un capitolo perduto de La storia della principessa splendente del compianto Takahata. E Batman… nelle molteplici vesti di quello che un eroe come lui può rappresentare in quel mondo. L’universalità di Batman, testimoniata dalla sua lotta al crimine portata avanti ormai da quasi ottant’anni, fa sì che tutti possano vedere nel Cavaliere Oscuro qualcosa di diverso. Che lui stesso sia, di volta in volta, qualcosa di diverso.
In Batman Ninja, Bruce Wayne è ovviamente un perfetto praticante del ninjutsu come da titolo. Ninja, del resto, Batman lo è sempre stato: scivola nell’ombra della notte di Gotham e sparisce sul più bello mentre il povero commissario Gordon gli sta ancora parlando. Ed è anche samurai alla Kurosawa in armatura e ronin senza padrone. Ma il frullatore pop di Batman Ninja, i suoi duelli sui tetti e i suoi robottoni, il suo commovente Joker contadino dimentico del suo passato e le soluzioni grafiche che strizzano l’occhio alle incisioni di Hokusai e Hiroshige, non rappresentano l’unica volta in cui il Giappone ha raccontato a modo suo Batman. Per imbattersi nel primo precedente bisogna fare infatti un altro salto indietro nel tempo. Di cinquant’anni.
Siamo nel ’66 e la serie televisiva di Batman spopola anche in Giappone, dando vita a una prima, vigorosissima Batmania. In mezzo a centinaia di prodotti su licenza legati all’Adam West incappucciato nasce anche il primo manga di Batman, pubblicato sulla rivista Shonen King e realizzato da Jiro Kuwata, mangaka che pochi anni prima aveva co-creato un super-eroe molto popolare nell’arcipelago, 8 Man. Seguono due anni di storie originali in cui Batman e Robin affrontano nemici inediti come Professor Gorilla e Lord Death Man.
I giapponesi, del resto, un loro eroe legato ai pipistrelli l’avevano già da tempo: Ogon Bat, personaggio nato in una forma di spettacolo da strada, i teatrini itineranti del kamishibai, nel 1931 (otto anni prima del paladino di Gotham) e diventato un manga nel ’64. In Italia il suo anime diverrà molto popolare nei primi anni 80 con il titolo di Fantaman.
Trent’anni dopo, la seconda Batmania colpisce Tokyo e dintorni, come il resto del pianeta, se possibile con ancor maggior forza. Il Batman di Tim Burton, nell’89, è un fenomeno globale che spinge i ragazzini occidentali a rasarsi i capelli per portare l’emblema dell’eroe sulla nuca, fa ballare il globo al ritmo della Batdance di Prince e influenza tantissimi fumettisti giapponesi, nei generi più diversi. Facendo ad esempio capolino più volte negli shonen di Masakazu Katsura, come Video Girl Ai. Anni dopo, Katsura si ispirerà proprio a Batman, e in particolare al dualismo tra Bruce Wayne e il suo alter-ego mascherato, per creare la serie Zetman.
Nel ’96 Katsuhiro Otomo, il creatore di Akira, partecipa all’ambiziosa miniserie USA Batman: Black & White con una storia dall’approccio molto introspettivo. Poi per vedere un nuovo manga di Batman tocca aspettare il 2000, quando viene pubblicato in volume Child of Dreams, di Kia Asamiya (Dark Angel). La storia di un reporter nipponico arrivato a Gotham per capirne di più su Batman: quale punto di vista migliore per un giapponese interessato al personaggio?
Batman: Death Mask è una miniserie del 2008. Ha un autore giapponese, Yoshinori Natsune (Togari, la spada della giustizia) e parla del rapporto di Batman col Giappone, in particolare rievocando il periodo trascorso da un giovane Wayne in un dojo per imparare le arti marziali, ma il fumetto è nato negli USA, parte di una sottolinea della DC Comics dedicata ai manga. Era nel frattempo in corso una nuova Batmania, trascinata dai film di Nolan. E questa volta per Batman era pronto il suo primo salto nel mondo degli anime.
Un primo esperimento di ibridazione di tematiche e personaggi di Batman con lo stile anime avviene infatti proprio nel 2008, per fungere da ponte tra gli eventi di Batman Begins (2005) e quelli de Il cavaliere oscuro (2008). Batman: Il cavaliere di Gotham (Batman: Gotham Knight) è un film antologico composto da sei episodi, affidati a quattro celebri studi d’animazione diversi – Studio 4°C, Madhouse, Bee Train e Production I.G – e ciascuno con uno stile visivo ben distinto. Si parte dal Batman raccontato da dei ragazzini in “Se solo sapeste”, dello Studio 4°C (Spriggan, The Animatrix), si chiude con il “Deadshot” della Madhouse (Trigun, Death Note, One Punch Man…).
Da poche settimane anche Batman Ninja è diventato un manga, realizzato da Masato Hisa (Nobunagun, Area 51) e pubblicato a partire da luglio sul magazine Monthly Hero’s. Dove le sue storie appaiono accanto a quelle dell’ultima incarnazione di Ultraman, uno dei primi e più popolari super-eroi giapponesi. Cerchio chiuso… almeno fino alla prossima nippoBatmania, ovvio.
Potete scaricare la vostra copia digitale di Batman Ninja cliccando sui seguenti link:
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